DOMANDE FREQUENTI
Quanto dura una terapia breve strategica?
La terapia breve strategica è un intervento psicologico focalizzato e di breve durata, mirato alla risoluzione del problema fin dalle prime sedute. In base alla natura del problema, il terapeuta si propone di ottenere cambiamenti concreti o risolvere il problema stesso, a seconda della sua gravità, solitamente entro 10 sedute. In genere, l’intero percorso terapeutico non supera le 20 sedute. Essendo un metodo basato sulla ricerca e sull’intervento, il terapeuta monitora costantemente l’efficacia del trattamento, in collaborazione con il paziente.
Qual è la frequenza degli incontri?
Generalmente, a meno di situazioni particolari, gli incontri avvengono con cadenza quindicinale. Una volta che il problema è stato affrontato, la frequenza può essere ridotta, passando a incontri ogni 3 settimane, ogni mese, o anche ogni due mesi, fino al termine del trattamento. Le ragioni di questo approccio sono varie. Inizialmente, durante l’applicazione delle prescrizioni terapeutiche, è necessario un periodo di tempo sufficiente per verificarne l’efficacia. Nelle fasi centrali e finali, è fondamentale che il paziente consolidi nel tempo le capacità acquisite, al fine di diventare autonomo e fare affidamento sulle proprie risorse personali. Un altro obiettivo di questo approccio è prevenire che il paziente sviluppi una dipendenza dalla figura del terapeuta.
Quanto dura una seduta?
La durata delle sedute di Psicoterapia Breve Strategica non segue un format fisso. Può variare da venti minuti a un’ora, a seconda della fase del trattamento e del tipo di problema da trattare, nonché degli obiettivi da raggiungere in ogni incontro. L’approccio strategico si concentra sul lavorare in modo mirato e approfondito, per il tempo necessario a ottenere risultati efficaci.
La psicoterapia strategica può aiutare chi è restio a rivolgersi allo psicologo o ad uno specialista?
In generale, un trattamento psicoterapeutico per una persona che non è motivata a parteciparvi è poco efficace. Tuttavia, il terapeuta strategico può ricorrere alla terapia indiretta. In questi casi, l’intervento non avviene direttamente sulla persona che porta il problema, ma sui familiari, che vengono guidati ad adottare strategie specifiche per rompere l’equilibrio disfunzionale esistente. L’obiettivo è fare in modo che sia la persona stessa a chiedere di intraprendere la terapia, eventualmente insieme ai familiari. La terapia indiretta è particolarmente utile quando il problema riguarda i bambini, e si preferisce lavorare con i genitori per ottenere i cambiamenti desiderati attraverso le figure familiari di riferimento.
La psicoterapia breve strategica prevede l’uso di farmaci?
No, l’approccio è esclusivamente psicologico e psicoterapeutico, senza l’uso di farmaci. Se il paziente sta già seguendo una terapia farmacologica, una volta che il problema è stato risolto, il paziente potrà ridurre gradualmente la somministrazione dei farmaci, previa consultazione con il medico curante o psichiatra.
Quali disturbi possono essere trattati?
Ogni problema ha una soluzione. Per maggiori dettagli sui disturbi trattabili, consulta la sezione relativa ai Disturbi Trattati.